Crassula biplanata (Haw., 1824) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, endemica delle Province del Capo, in Sudafrica.
L'epiteto specifico biplanata deriva dal latino bi-, due, e planata, ossia appiattita, con riferimento alla forma delle foglie.
Descrizione
C. biplanata è una pianta perenne a portamento erbaceo, composta da steli sia eretti che striscianti in grado di raggiungere 20 centimetri d'altezza. Questi, moderatamente ramificati, misurano circa 1 millimetro di diametro e, mentre gli steli più vecchi sono glabri e tendenti al marrone, quelli più giovani sono ricoperti da corte papille. A volte presentano delle radici aeree.
Le foglie sono carnose, lunghe tra 4 e 15 mm e larghe 1,5–3 mm, dalla forma lanceolata e le estremità acute. Hanno un profilo da appiattito (da cui il nome della pianta) a terete, ossia quasi circolare, e quelle più vecchie tenderanno a cadere. Il loro colore è generalmente verde scuro ma, quando durante il periodo della fioritura si ricoprono di polline, assumeranno un aspetto biancastro che frequentemente causa errate identificazioni come Crassula pruinosa.
Le infiorescenze a tirso sono ramificate in numerose dicasia, fittamente coperte da fiori ed unite alla pianta da un peduncolo lungo fino a 18 cm, sul quale si trovano due paia di brattee. Si sviluppano, in habitat, tra i mesi di agosto e settembre.
I fiori sono formati da sepali lunghi circa 2 mm mentre la corolla, di colore da bianco a crema e di forma tubolare, è composta da petali lunghi circa 6 mm che presentano estremità acute e una cresta dorsale. Gli stami portano delle antere di colore bruno.
Distribuzione e habitat
C. biplanata occupa un vasto areale che spazia tra le province del Capo Occidentale e del Capo Orientale e, nello specifico, la si può trovare nell'area compresa tra la cittadina di Franschhoek ad ovest e l'insediamento di Humansdorp ad est, nella fascia costiera ai piedi della Grande Scarpata.
È una specie originaria dell'ecoregione del fynbos e predilige suoli rocciosi, crescendo tra anfratti e crepe di pareti rocciose. In ragione della sua ampia diffusione in territori brulli e aridi, non è soggetta a particolari minacce e pertanto è classificata come una specie a rischio minimo.
Coltivazione
In genere le Crassula richiedono un terreno povero di componente organica e ricco di minerali, ben drenante in modo da evitare i ristagni idrici che potrebbero uccidere la pianta. Annaffiare solo a terreno ben secco e in misura maggiore durante il periodo di crescita della pianta in primavera ed autunno.
È una pianta originaria di aree incluse nelle USDA Hardiness Zones da 10a a 11b, pertanto non dovrebbe essere esposta a temperature inferiori a 10 °C e comunque mai al di sotto dei -1,1 °C. Preferisce difatti una posizione soleggiata ed alle nostre latitudini è consigliata la coltivazione in vaso.
Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
- (EN, LA) Adrian Hardy Haworth, Decade of new Succulent Plants, in The Philosophical magazine and journal, vol. 64, Londra, R. Taylor, Luglio 1824, p. 186.
- (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, pp. 40-41, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
- (EN) Doreen Court, Flora succulenta dell'Africa meridionale, CRC Press, 1º giugno 2000, p. 78, ISBN 9058093239.
- Gordon Rowley, Crassula. Guida alla coltivazione, traduzione di Elisabetta Oddo, Cactus & Co., 2003, ISBN 88-900511-2-4 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
Voci correlate
- Crassula
- Elenco delle specie di Crassula
Altri progetti
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