La legazione apostolica di Romagna (in termini formali Exarchatus Ravennæ) fu una suddivisione amministrativa dello Stato della Chiesa. Formatasi negli anni quaranta del XVI secolo, la sua storia termina nel 1797 con l'annessione alla Repubblica Cisalpina.

Le date principali della creazione della Legazione furono le seguenti:

  • 4 settembre 1540: Papa Paolo III decise di nominare un Legato apostolico a latere per la Romagna, con sede a Ravenna;
  • 1545: autonomia della Legazione di Romagna da quella bolognese.

Gli episodi che ne decretarono la scomparsa furono:

  • 19 febbraio 1797 il Papa rinunciò a tutti i suoi diritti sulla Legazione (trattato di Tolentino)
  • 19 maggio: la Legazione fu unita alla Repubblica Cispadana, poi ne seguì le sorti, confluendo il 29 giugno 1797 nella Repubblica Cisalpina.

Dopo il Regno d'Italia napoleonico, la Legazione di Romagna fu immediatamente restaurata, ponendo il capoluogo a Forlì, e nel luglio 1815 fu affidata al legato monsignor Tiberio Pacca. Un anno dopo una riforma amministrativa la sostituì con le due Legazioni apostoliche di Forlì e di Ravenna (luglio 1816).

Estensione e popolazione

Il territorio della Legazione (o Provincia) comprendeva i comitati di:

  • Ravenna (da pochi anni rientrata sotto il dominio della Chiesa),
  • Comacchio
  • Cervia
  • Rimini
  • Cesena
  • Bertinoro
  • Forlì con i vicariati di Santarcangelo, Montefeltro, Sarsina e Fiumane di Galeata
  • Faenza
  • Imola

La sede del Legato venne fissata nel Palazzo apostolico ravennate a partire dal 1544.
La Provincia confinava a sud con la Marca anconitana e il Granducato di Toscana (dove possedeva fino al 1774 la piccola exclave di Laguna, a sud-est di Rocca San Casciano), a ovest con la legazione di Bologna e a nord con il Ducato di Ferrara.

Ancora agli albori del XVIII secolo (1708), tra le nove sedi vescovili la più ragguardevole era quella di Faenza:

Governo locale

Le cariche più importanti a livello locale erano quelle di podestà e massaro. Il primo amministrava la giustizia e rispondeva al cardinal legato; il secondo era il titolare della gestione finanziaria.
Le sedi vescovili avevano un governatore, nominato da Roma su indicazione del cardinal legato. Il governatore rispondeva direttamente al legato.
Il governatore di Ravenna aveva un ruolo particolare. Ravenna era il capoluogo della Legazione: il governatore della città era automaticamente il principale consigliere del cardinal legato, il primo del suo entourage. Oltre al governatore di Ravenna, i consiglieri del legato erano cinque, due nel campo della giustizia civile e tre in quella criminale. Essi erano tutti forestieri, per evitare conflitti di interessi.
Il capoluogo era amministrato da due istituzioni peculiari:

  • il Consiglio cittadino della Comunità, un organismo di circa 60 membri (di cui i nobili erano la parte maggioritaria); il seggio era ereditario;
  • il Magistrato dei Savi, composto da sei anziani individuati tra i componenti del Consiglio. Vi entravano soprattutto giureconsulti, ovvero persone esperte in amministrazione e diritto.

A queste istituzioni se ne affiancarono altre, che esistettero fino al XVIII secolo. La principale fu la Magistratura dei Novanta Pacifici: fu creata nel 1555 a seguito di un grave fatto di sangue accaduto anni prima (Strage dei Savi, 4 luglio 1522); fu organo di polizia e di controllo; venne soppresso nel 1772.

Cronotassi dei Legati dal 1540 al 1797

Cronotassi dei Presidenti dal 1540 al 1648

Note

Bibliografia

  • Atti del Convegno «La Legazione di Romagna e i suoi archivi: secoli XVI-XVIII», pubblicati a cura di Angelo Turchini. - Cesena : Il ponte vecchio, stampa 2006.
  • Monumenti ravennati de' secoli di mezzo. Per la maggior parte inediti, Venezia, 1849.

Voci correlate

  • Sommossa e sacco di Lugo (1796)
  • Insorgenze antifrancesi in Italia
  • Battaglia di Faenza (1797)
  • Trattato di Tolentino (1797)

Archivio di Stato di Ravenna Riordinamento e inventariazione dei

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La Legge di Roma L'Osservatore Romano

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